La figura del riscossore: come funziona la riscossione crediti

La traccia sottoposta all’attenzione dello scrivente impone la disamina della figura del riscossore ovvero di chi si occupa del recupero crediti per conto di terzi.

La figura, invalsa ai tempi attuali grazie anche allo sviluppo dei contratti di factoring ed all’assicurazione sui crediti, è investita del compito di porre in essere tutte quelle attività utili a far ottenere al creditore l’adempimento del debito. Il riscossore agisce dunque per conto di un terzo nella propria attività recuperatoria ma mantiene anche un interesse diretto al pagamento del debito posto che da quel pagamento dipende il maturare (e la misura) del proprio compenso.

Date queste premesse, occorre verificare se l’utilizzo di violenza o minaccia da parte del riscossore nei confronti del debitore, ad esempio palesandosi fuori dal suo luogo di lavoro costringendolo a recarsi presso uno sportello bancario per il bonifico di un acconto, possano integrare il reato di estorsione.

La fattispecie incriminatrice punisce chi, con violenza o minaccia, costringe taluno a fare od omettere, per ottenere un ingiusto profitto con altrui danno. A ben vedere, l’attività del riscossore non è volta all’ottenimento di un adempimento non dovuto e quindi, nemmeno astrattamente, è ipotizzabile il dolo specifico sotteso all’ipotesi reato pep 629 cp.

Esclusa l’ipotesi delittuosa più grave residua da analizzare quella più mite della violenza privata ove la violenza e la minaccia sono utilizzati per costringere taluno a fare qualcosa, senza prevedersi l’ulteriore fine dell’ingiusto profitto con altrui danno.

Può quindi ipotizzarsi che gli atteggiamenti intimidatori fisici o verbali, qualora travalichino i limiti della correttezza dell’operatore professionale, possano integrare il misfatto pep dell’art. 610 cp se occasionali e sporadici. Allorquando, invece, le condotte del riscossore siano reiterate e sistematiche potrebbe configurarsi il reato di atti persecutori, qualora a causa delle condotte violente ed intimidatorie il debitore assillato sia stato costretto a cambiare le proprie abitudini di vita.

Avv. Leonardo Torsani
Avv. Carlo Biagioli
Avv. Antonio Belloni

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